Il Pantheon della Mesopotamia

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Joshua J. Mark
da , tradotto da Elisa Mion
pubblicato il
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Spagnolo
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Le divinità della Mesopotamia non presentavano gli stessi nomi, caratteristiche e poteri, la medesima provenienza ed egual status all'interno della rispettiva struttura gerarchica. La cultura mesopotamica, infatti, cambiava da regione a regione, variava di territorio in territorio e, proprio per questo motivo, ad esempio, Marduk non deve essere considerato come il re degli dèi, com'è il caso di Zeus, invece, per il pantheon dell'antica Grecia: sicuramente Marduk era la divinità più importante venerata nella città di Babilonia (essendone, principalmente, la divinità polìade), invece, precedentemente, la medesima rilevanza veniva riservata al dio Enlil da parte del popolo dei Sumeri.

Inoltre, è bene osservare che, nonostante il termine "demone" venga attualmente inteso come "spirito maligno", in realtà deriva dal termine δαίμων (dáimōn), che nella lingua greca antica significa più semplicemente "spirito", e che, infine, molte delle entità soprannaturali afferenti al pantheon mesopotamico definite "demoni" non necessariamente erano divinità malvagie.

Quella che segue è una lista delle divinità afferenti al pantheon mesopotamico ma, poiché i numerosi popoli dell'antica Mesopotamia generalmente veneravano dalle 300 alle 1000 divinità differenti tra loro, non è da considerarsi come elenco esaustivo. Thorkild Jacobsen, nel suo libro The Treasures of Darkness: A History of Mesopotamian Religion, afferma: "Le schiere degli dèi, che costituivano la rispettiva assemblea, erano innumerevoli. Attualmente è possibile distinguere soltanto le divinità più importanti". Ciononostante, la seguente lista cerca di essere più completa possibile, basandosi principalmente sui più antichi miti, racconti e poemi della Mesopotamia, e, in parte, sulle pubblicazioni di Jeremy Allen Black (et. al.), Stephanie Dalley, Will Durant, Thorkild Jacobsen, Samuel Noah Kramer e Gwendolyn Leick. Le "non-divinità" che ricorrentemente compaiono in alcune delle opere più celebri dell'antica Mesopotamia (ad esempio, Etana), vengono comunque incluse in questo elenco, ma con riserva.

A Cult Relief from Ashur
Rilievo cultuale proveniente da Aššur
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

LE DIVINITÀ MESOPOTAMICHE

ABGAL - Nella mitologia sumerica, i sette saggi inviati sulla Terra dal dio Enki all'inizio dei tempi per trasmettere i sacri `me' (le leggi e le regole) di civiltà e di civilizzazione. Sono anche noti agli Accadi ed ai Babilonesi con i nomi Apkallu o Apkallu-Pesci, e vengono raffigurati con il corpo di un pesce e la testa d'essere umano, oppure con il torso di un pesce, le braccia, le gambe e la testa d'essere umano, talvolta con le ali, a volte, invece, senza. Nella cultura e tradizione babilonesi, gli Apkallu vengono anche rappresentati come Grifoni o, più semplicemente, come essere umani dotati di ali. Gli Abgal reggono tra le mani un oggetto molto simile ad un secchiello (o "borsetta", banduddu nell'antica lingua accadica) ed un cono di incenso per i rituali di purificazione. Rispettivamente, venivano così chiamati: Adapa (U-an-na, il primo uomo), U-an-ne-dugga, En-me-dugga, En-me-galamma, En-me-bulugga, An-Enlilda ed Utu-Abzû.

ABSÛ - Dio babilonese, accadico e sumerico dell'acqua limpida e delle acque dolci nel mondo. Anche noto e venerato con i nomi Apsû ed Abzû, egli avvolse la Terra ed amalgamò le sue acque dolci con le acque salate della sua consorte, la dea Tiāmat; dalla loro unione nacquero tutte le altre divinità. Venne ucciso da suo figlio, il dio Ea, provocando la guerra degli dèì contro la dea Tiāmat. La storia di Absû viene narrata nell'Enūma Eliš. Viene raffigurato come un personaggio più etereo che fisico.

ADAD - Dio babilonese delle tempeste, versione più oscura ed inquietante del dio sumerico Ninurta. Noto ai Sumeri con il nome Iškur, viene raffigurato come un drago avente la testa di un leone, oppure come un toro, spesso avente un elmo cornuto, che regge tra le mani un martello oppure delle saette, delle asce e delle forchette. La sua consorte era la dea Šala.

ADAPA - Nella mitologia sumerica e babilonese, il primo uomo ad essere creato, figlio del dio Ea (o Enki) il quale, in preda all'ira a causa del rovesciamento della sua barca, spezzò le ali del Vento del Sud, dovendo però poi recarsi in Cielo per chiedere perdono al dio Anū. Il dio Ea, ben sapendo che il dio Anū avrebbe offerto ad Adapa il cibo dell'immortalità e desiderando, invece, che gli esseri umani rimanessero per sempre mortali, avvertì l'uomo di non mangiare o bere nulla mentre si trovava nella terra degli dèi, perché così facendo lo avrebbero sicuramente ucciso. Adapa ascolta attentamente il consiglio del dio Ea e rifiuta il cibo e le bevande che gli vengono offerti, perdendo così, con l'inganno da parte del dio Ea, la possibilità di essere immortale. Era il primo degli Abgal, i sette antichi saggi.

ADRAMELECH - Il dio-Sole babilonese e personificazione del Sole stesso, colui che genera vita e che ne è protettore. La sua consorte era Anamalech, la dea-Luna e personificazione della Luna medesima. Nella Bibbia (II Re, 17:31), Adramelech viene descritto molto negativamente in quanto divinità che esige il sacrificio di bambine e bambini, e nel Paradiso Perduto di John Milton viene ritratto come un demone malvagio.

AJA - Dea accadica dell'alba, consorte del dio Šamaš. Veniva associata alla giovinezza, all'amore carnale ed al matrimonio, ed era, inoltre, soprannominata "la Sposa". Il culto e la devozione per la dea Aja (anche nota con il nome Aya) si svilupparono con il popolo dei Sumeri e la loro divinità molto più antica e popolare, Šerida.

AMURRU - Nome accadico e sumerico del dio della tempeste e del Cielo venerato dal popolo degli Amorrei (anche noti come Amoriti, Amorriti, Amurru) che si stabilì nella regione mesopotamica attorno al 2100 a.C. Il dio Amurru viene associato al dio Adad, ma corrisponde ad una sua versione molto più gentile, mite e moderata, e viene sempre raffigurato con una capra o una gazzella, ed un bastone da pastore (gamlu) o una spada a falce, intento a sorvegliare i nomadi. Era anche noto con il nome Martu. La sua consorte è la dea Belet-Seri, scriba al servizio della dea Ereškigal presso la sua corte nell'Oltretomba.

ANŠAR - Dio babilonese del Cielo, il suo nome corrisponde ad un composto formato da due termini `An', che viene tradotto con `Cielo', e `šar', aggettivo che significa `completo' o `intero', quindi, letteralmente, il suo nome significa "Dio dell'intero, di tutto il Cielo", differenziandosi dal dio Anū, in quanto questi è solo il dio del Cielo e non di tutti i Cieli ubicati al di sopra delle nuvole. È anche uno dei figli degli dèi primordiali Apsû e Tiāmat, e consorte della dea Kišar. Anšar e Kišar simboleggiavano rispettivamente il Cielo e la Terra.

ANTUM - Dea babilonese della terra, una delle più antiche divinità tutelari della fertilità e della fecondità.

ANŪ - Nel pantheon sumerico anche noto con il nome An, era il dio del Cielo, denominato "il Signore dei Cieli" nei racconti mitologici risalenti a prima del 2500 a.C. La sua consorte era la dea Antum e, dalla loro unione, nacquero gli Anunnaki, i giudici dei morti. Il termine sumerico `An' viene tradotto con `Cielo' e veniva associato ai lampi, ai fulmini ed alle saette che lo attraversavano fragorosamente. Durante le tempeste, questi veniva immaginato come un grande toro muggente sopra le nuvole. Anū divenne, con il tempo, il signore supremo, detenendo un enorme potere dal quale derivavano quelli di tutte le altre divinità. Solamente suo figlio, il dio Enlil, poteva recarsi al suo cospetto, e infatti i devoti pregavano le altre divinità minori affinchè trasmettessero le loro richieste sino al dio Enlil. Anū è la divinità che custodire le Tavolette del Destino prima di consegnarle al figlio, il dio Enlil.

ANUNNAKI - Assimilabili alle Moire nella mitologia greca ed alle Parche nella mitologia romana, secondo la tradizione religiosa mesopotamica, erano i giudici dei morti nati dall'unione tra il dio Anū e la dea Antum. Nella mitologia babilonese erano considerati come spiriti della terra, ma venivano comunque rappresentati nel ruolo di giudici o di "coloro che tutto vedono".

ANZÛ - Creatura divina del Cielo, raffigurata come un uccello gigante avente la testa di un leone, è nota anche con i nomi Zû ed Imdugud, e viene ampiamente descritta nei numerosi racconti mitologici dei Babilonesi, dei Sumeri e degli Accadi. Anzû ricopre un ruolo di primo piano nel racconto sumerico dell'Albero di Huluppu, essendo proprio una delle creature che infestano l'albero della dea Inanna. In un altro racconto mitologico, Anzû venne incaricato di custodire le Tavolette del Destino, le quali legittimavano il dominio del dio supremo, che invece egli rubò. Il dio Ninurta riesce a recuperare le Tavolette del Destino uccidendo Anzû (in altre versioni del mito, l'eroe protagonista di tali gesta è il dio Marduk). Si dice che Anzû sputasse fuoco e che fosse così enorme che il movimento delle sue ali provocasse delle violente tempeste.

APKALLU-GRIFONE - Versione babilonese degli Abgal.

APSÛ - Altro nome con cui è noto e venerato il dio Absû/Abzû.

ARAZU - Dio babilonese della costruzione portata a termine. Egli veniva invocato e venerato per la conclusione dei progetti edilizi.

ARURU - Dea babilonese della natura, una tra le più antiche dee-madri che creò gli esseri umani mediante l'unione con il suo consorte, il dio Enki (a volte il dio Enlil).

AŠNAN - Dea sumerica del grano. Assieme alla sorella, la dea Lahar, era figlia del dio Enlil, ed entrambe nacquero per garantire il sostentamento degli Anunnaki, i giudici dei morti. Si scoprì, però, che gli Anunnaki non potevano nutrirsi di alcun tipo di cereale, e così gli esseri umani vennero creati per mangiarli, in modo che gli sforzi delle dee Ašnan e Lahar ed i raccolti stessi non venissero sprecati.

AŠŠUR - Noto anche con il nome Assur e, in accadico, Anšar. Il dio supremo venerato dagli Assiri, originariamente come divinità locale dell'omonima città, essendone, per l'appunto, la divinità polìade. Era il dio assiro del Cielo e della guerra, conosciuto come "il Signore di tutto, dell'intero Cielo". La sua ulteriore denominazione Anšar, infatti, significa in accadico "Cielo intero, completo", e veniva spesso invocato come potente alleato dai re assiri (significativamente, i nomi di molti re assiri spesso contengono elementi che rimandano direttamente al nome di questa divinità, come, ad esempio, Assurbanipal - in accadico: Aššur-bāni-apli). Egli viene spesso raffigurato come un arciere vestito di piume che tende un arco, a cavallo di un serpente o di un drago. Gran parte dei relativi racconti mitologici e della sua iconografia (come, ad esempio, il drago-serpente del dio Marduk o sua moglie, la dea Ninlil) deriva da precedenti e ben più antiche opere e tradizioni culturali e religiose sumeriche e babilonesi.

BABA - Anche nota con il nome Bau o Bawa, era la dea sumerica della città di Lagaš, un'antica dea-madre locale e, allo stesso tempo, dea della fertilità conosciuta come "la Padrona degli Animali" e "Signora dell'Abbondanza".

BABBAR - Altro nome con cui è noto e venerato il dio del Sole Utu/Šamaš, che significa "Luce" o "Colui che illumina", "l'Illuminante".

BARCA DI MAGILUM - Conosciuta anche come "la Barca dell'Occidente", la Barca di Magilum trasportava le anime dei morti nell'Oltretomba, inabissandosi ad Ovest, sopra l'Orizzonte. È celebre la sua menzione nell'Epopea di Gilgameš: "Tutte le creature viventi nate da carne umana dovranno alla fine inesorabilmente recarsi a bordo della Barca dell'Occidente, e quando essa affonderà, quando la Barca di Magilum affonderà, loro se ne andranno, per sempre".

BAŠMU - Il grande serpente mesopotamico che viene alternativamente associato alla nascita ed alle dee tutelari della gravidanza, del parto e della nascita, oppure a Ningišzida, dio degli Inferi. Nella sua associazione con la nascita, Bašmu viene talvolta rappresentato con le corna, mentre, nella sua associazione con il dio Ningišzida, viene raffigurato intrecciato attorno ad un bastone oppure come due serpenti in copulazione.

BEL - Dio babilonese dei saggi e dei sapienti. Associato al dio Marduk, talvolta considerato come suo fratello, Bel era davvero una divinità molto intelligente, colta, saggia e mentalmente brillante. Era il figlio del dio della saggezza Enki (Ea).

BELET-ṢERI - Dea-scriba babilonese degli Inferi, ella si inginocchia al cospetto del trono su cui siede la dea Ereškigal e, lavorando per lei, ha il compito principale di registrare i nomi dei defunti che entrano nel suo regno oscuro; veniva anche denominata "Regina del Deserto". Il suo consorte era Amurru, dio amorreo del Cielo e dei nomadi.

BIRDU - Dio-messaggero babilonese dell'Oltretomba (anche noto con il nome Birtum).

CARA - Dio sumerico noto come "l'Estetista, l'Acconciatore di Inanna". Egli è una di quelle divinità che i demoni degli Inferi tentano di rapire e rendere come sostituti della dea Inanna nell'aldilà dopo il suo ritorno sulla Terra nel poema della Discesa di Inanna negli Inferi. Viene risparmiato perché la dea Inanna stessa dice ai demoni che la presenza del dio Cara presso la sua corte è per lei fondamentale e necessaria.

CREATURE DI TIĀMAT - Undici mostri terrificanti creati dalla dea Tiāmat per vendicare la morte del dio Apsû, suo consorte, e distruggere gli dèi più giovani. Vi erano, in particolar modo, tre temibili serpenti cornuti: Mušmaḫḫū, Ušumgallu e Bašmu; il drago-serpente Mušḫuššu; Laḫmu, il superuomo barbuto; Ugallu, il demone-leone; Uridimmu, l'uomo-leone; Girtablullû, l'uomo-scorpione; Umū-Dabrūtu, terrificanti e violente tempeste; Kulullû, l'uomo-pesce (sirene e tritoni) e Kusarikku, l'uomo-toro. Tutte le undici creature della dea Tiāmat furono sconfitte dal dio Marduk, che ne conservò le immagini nei resti acquatici del dio Abzû per commemorare la sua vittoria. I popoli della Mesopotamia ne fecero largo uso per gli incantesimi ed i rituali magici e per allontanare il male e le forze del caos. Molte delle loro immagini oggi sono ben note grazie alle statue poste all'esterno dei palazzi e dei templi, in particolar modo, la più celebre Porta di Ištar presso la città di Babilonia.

DAGON - Anche noto con il nome Dagan, dio babilonese del grano e della fertilità, particolarmente popolare e venerato nella regione del medio-Eufrate in Mesopotamia, dove presiedeva pure il controllo del tempo meteorologico, poteri e facoltà assunti infine dal dio Adad.

DAMU - Dio sumerico delle guarigioni, figlio di Gula, anch'essa dea delle guarigioni. Il dio Damu veniva considerato come l'intermediario tra sua madre ed i medici tra gli essere umani, questi ultimi, mortali.

DAMKINA - Nella mitologia babilonese, consorte del dio Ea e madre del dio Marduk.

DILMUN - Nella mitologia sumerica, il luogo della Creazione, ovvero il Paradiso, dove l'eroe Utnapištim viene trasportato assieme alla moglie dopo il Grande Diluvio.

DUMUZI - Dio sumerico della fertilità e dei pastori, consorte della dea Inanna e fratello della dea Geštinanna. Egli prende il posto della dea Inanna nell'Oltretomba dopo essere stata intrappolata ed uccisa dalla dea Ereškigal e dopo che la dea Geštinanna si offre di prendere il suo posto. Egli rimane negli Inferi per metà dell'anno e la dea Geštinanna per l'altra metà, spiegando così, oggi, la ciclicità delle stagioni.

Marriage of Inanna and Dumuzi
Nozze di Inanna e Dumuzi
TangLung (Public Domain)

EA/ENKI - Dio babilonese della saggezza e delle acque dolci, conosciuto presso il paese di Sumer con il nome Enki, il cui culto venne introdotto, o quantomeno sviluppato, dagli Accadi. Era il dio della magia che sconfisse suo padre, il dio Apsû, e che creò la Terra. Ea/Enki era una delle divinità più importanti ed amate del pantheon mesopotamico, compare in modo ricorrente nel racconto mitologico del Grande Diluvio, in cui salva il genere umano consigliando al buon Atraḫasis, "il molto saggio", di costruire un'arca prima dell'arrivo delle acque e, nella celebre Discesa di Inanna negli Inferi, fornisce i mezzi per salvare la dea dall'Oltretomba. Era il più saggio tra gli dèi, nonchè protettore dei fabbri, degli artigiani e degli esorcisti. Nel racconto Inanna e il Dio della Saggezza, egli si lascia ubriacare ed elargisce i me, i doni della civiltà e proprietà degli dèi, alla dea Inanna, ben sapendo che lei li avrebbe poi correttamente trasmessi all'umanità intera. Viene uniformemente descritto come amico degli esseri umani e loro difensore tra gli dèi.

ELLIL - Nome babilonese di Enlil, dio del vento e delle tempeste, Re degli Dèi prima di essere destituito dal dio Marduk.

EMEŠ - Dio sumerico dell'Estate e personificazione della medesima. Egli creò gli alberi, le piante ed i campi, rendendoli fertili, rigogliosi e coltivabili. Fratello di Enten, dio dell'Inverno, Emeš veniva raffigurato come un agricoltore.

ENBILULU - Dio mesopotamico dell'acqua, incaricato della cura, del controllo e della protezione del fiume Tigri e del fiume Eufrate.

ENKIMDU - Dio mesopotamico dei canali, dei fossati e dei pozzi, similmente al dio Emeš, veniva raffigurato come un agricoltore avente aratro e giogo. Veniva anche venerato come divinità tutelare dei contadini, dei campi e del grano.

ENKI - vedere EA.

ENKIDU - Dio sumerico delle foreste e della natura selvaggia. Creato dagli dèi e da loro inviato sulla Terra per insegnare l'umiltà al superbo ed arrogante re Gilgameš; Enkidu divenne poi il migliore amico e fratello di Gilgameš. La sua morte, avvenuta in seguito all'uccisione del Toro del Cielo, induce Gilgameš ad intraprendere il suo percorso di ricerca sul senso ed il significato della vita.

ENLIL - Dio sumerico dell'aria, il cui nome significa "Signore dell'Aria e del Vento", ma in realtà molto più potente di qualsiasi altra divinità elementale. La sua consorte era la dea Ninlil. Enlil, Anū ed Enki costituivano la triade divina che governava il Cielo, la Terra e l'Oltretomba o, alternativamente, il Cielo, l'atmosfera e la Terra. Enlil era un importante dio del tempo meteorologico, spesso invocato e venerato nella speranza di ottenere il clima favorevole per un buon raccolto. Titolare delle Tavolette del Destino, fu il signore del pantheon sumerico dopo il 2500 a.C., circa, e fu venerato dagli Accadi dal 2334 al 2083 a.C., circa. In seguito, venne assimilato al dio Marduk durante il regno di Hammurabi (1792-1750 a.C., circa). Enlil compare in numerosi racconti mitologici come divinità suprema e re degli dèi. Sebbene il suo centro di culto fosse situato presso la città di Nippur, era ampiamente venerato in tutta la Mesopotamia.

ENMEŠARRA - Dio sumerico dell'Oltretomba.

ENTEN - Dio sumerico dell'Inverno che veglia sulla nascita e sulla salute degli animali durante la stagione fredda e piovosa. Suo fratello era Enmeš, dio dell'Estate.

EREŠKIGAL - Dea sumerica dell'Oltretomba e Regina dei Morti, il cui nome significa "Signora del Grande Luogo". Ereškigal era una dea importante e molto temuta, il cui consorte era il Toro del Cielo, fino a quando non venne ucciso da Enkidu. Era la sorella maggiore della dea Inanna, che incolpava della morte del Toro del Cielo, e che uccise quando la dea Inanna stessa venne a trovarla negli Inferi per il funerale del suo consorte. Grazie all'astuzia del dio Enki, fu costretta a cedere la dea Inanna nuovamente alla terra dei vivi. Ella governa da sola la Terra dei Morti (conosciuta dagli antichi popoli mesopotamici in genere come "Terra del Non-Ritorno", un luogo oscuro e desolato) fino all'arrivo del dio Nergal, che diventa suo consorte. Era anche nota con il nome Irkalla. I racconti mitologici che riguardano Ereškigal, come Le Nozze di Ereškigal e Nergal o La Discesa di Inanna negli Inferi, presentano analogie con il successivo mito egizio del dio Osiride e della dea Iside, e con l'antico mito greco delle dee Demetra e Persefone proprio per quanto riguarda il modello del Dio che muore e risorge, poi meglio noto con la storia di Gesù Cristo.

ERRAGAL - Dio sumerico dell'Oltretomba.

ERIDANO - Il fiume che attraversava l'Oltretomba. Gli spiriti sani e forti dei defunti potevano berne l'acqua, mentre quelli dei defunti più deboli erano costretti a bere l'acqua stantia delle pozzanghere e a mangiare la polvere.

ERRA - Dio babilonese della guerra, della distruzione, della morte e della discordia, anche noto con il nome Nergal. Celebre soprattutto grazie all'opera dell'Ira di Erra, in cui egli distrugge la città di Babilonia senza motivo, dopo aver ingannato il dio Marduk nel fargli lasciare la città stessa (vedere IRRA).

ESEMTU - Termine utilizzato per indicare la salma di un essere umano, ovvero i suoi resti mortali che dovevano essere curati e sepolti affinché l'anima del defunto potesse prosperare nell'Oltretomba.

ETANA - Eroe sumerico e protagonista dell'Epopea di Etana in cui si narra di come Etana, uno dei primi sovrani antidiluviani, non riuscendo ad avere un figlio a causa della sterilità di sua moglie, dalla disperazione sale in Cielo in groppa alla grande aquila che lo aiuta ad esporre il suo problema al cospetto degli dèi, i quali gli donano la pianta della nascita che lui e sua moglie devono mangiare insieme, venendo infine effettivamente ricompensato con la nascita di suo figlio, Balih.

ETEMMU - Lo spirito immateriale rilasciato dall'essere umano durante la morte, da non confondere con l'anima. L'etemmu, infatti, era il soffio vitale emesso dai primi esseri umani creati dai resti del dio Qingu dopo la sua morte. Le carni del dio Qingu vennero mescolate con l'argilla e con il sangue, ma animata dall'etemmu, uno spirito ancora in fase di transizione, cosicché, pur essendo creati da un dio immortale, gli esseri umani rimanessero comunque comuni mortali.

GALLA - Demoni sumerici degli Inferi che trascinavano gli esseri umani nell'oscuro regno della dea Ereškigal. I Galla vengono menzionati in particolar modo nell'Inno ad Igalima e nella Discesa di Inanna negli Inferi, dove più precisamente vengono inviati dal dio Enki per aiutare la dea Inanna ed anche per condurre Dumuzi nell'Oltretomba.

GARRA - Dio babilonese del fuoco, noto soprattutto per detergere e purificare il fuoco stesso. Anche conosciuto con il nome Gerra.

GEŠTINANNA - Dea sumerica della fertilità e sorella di Dumuzi, il cui nome significa "la Vite del Cielo". Era tutelare della fertilità sulla Terra, dalla Primavera sino all'Equinozio d'Autunno, ovvero, quando poi sarebbe discesa nell'Oltretomba per liberare Dumuzi (che precedentemente aveva preso il posto della dea Inanna), il quale, invece, tornava sulla Terra per controllare la fertilità nei sei mesi successivi dell'anno.

GEŠTU - Anche noto con i nomi Geštu-e, We-llu, era il dio che offrì il suo sangue ed il suo intelletto per la creazione del genere umano, come narrato nel racconto mitologico accadico/babilonese dell'Atraḫasis.

GIBIL - Dio assiro che presiedeva come giudice degli dèi e degli esseri umani, anche noto per essere il Governatore degli Dèi. Veniva associato ai giudici e si interessava profondamente alla punizione di coloro che in vita erano stati dei giudici ingiusti. È anche il nome di un altro dio del fuoco.

GILGAMEŠ - L'eroe sumerico dell'Epopea di Gilgameš, che appare come un essere mortale nella Lista dei Re sumerici, più precisamente, come sovrano della città di Uruk, ma che nel mito viene rappresentato come un dio o, quantomeno, un semi-dio. Nel poema dell'Albero di Huluppu egli è il fratello della dea Inanna, mentre, nell'Epopea di Gilgameš egli riceve una proposta di matrimonio da parte della dea Inanna (Ištar) ma che lui respinge, inducendola ad inviare sulla Terra il Toro del Cielo come punizione, e causando infine la morte del suo migliore amico e fratello, Enkidu. La morte di Enkidu induce Gilgameš ad intraprendere la sua ricerca sul senso ed il significato della vita e per la via dell'immortalità.

Part of Tablet V, the Epic of Gilgamesh
Frammento della Tavoletta n° 5, l'Epopea di Gilgameš
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

GIŠIDA - Dio babilonese dell'Albero della Vita e dell'inizio della Primavera. È un dio che muore e che risorge ciclicamente e, insieme a Tammuz, rimane di guardia presso le Porte del Cielo nel Mito di Adapa. Il dio Ea dice ad Adapa di ricordare la "scomparsa di due divinità dalla Terra" come forma di rispetto verso gli dèi Gišida e Tammuz, i quali lasciano entrambi la Terra per un lungo periodo dell'anno (spiegando così, oggi, la ciclicità delle stagioni). Anche noto con il nome Ningišzida (vedere NINGIŠZIDA).

GUGALANNA - Il Toro del Cielo sumerico e primo consorte della dea Ereškigal (vedere TORO DEL CIELO).

GULA - Anche nota con i nomi Ninkarrak, Ninisina e, originariamente, Bau, dea dalle sembianze canine. Gula era la dea sumerica delle guarigioni, consorte degli dèi Ninurta, Pabilsaĝ ed Abû, quindi, era anche associata all'agricoltura ed alla crescita. Era la dea protettrice dei medici e delle arti curative, e solitamente nell'iconografia dedicatale, risulta essere circondata da stelle e da un cane, al suo fianco. Viene associata all'Oltretomba ed alla trasformazione/transizione. È la madre di Damu, Ninazu e Gunura, tutte divinità guaritrici ed anche associate alla trasformazione/transizione.

GUŠKIN-BANDA - Creatore babilonese degli esseri umani e degli dèi che veniva raffigurato come un artigiano, spesso anche come un orefice.

HAYA - Dio sumerico dei magazzini e delle merci. Era noto soprattutto per essere il padre di Ninlil, la dea del grano e dei raccolti, il cui stupro da parte del dio Enlil costituì la base per il celebre mito sulla fertilità.

ḪUMBABA - Dáimōn sumerico per antonomasia, nonchè guardiano della grande Foresta dei Cedri, viene ucciso da Gilgameš ed Enkidu, come narrato nell'Epopea di Gilgameš. Viene raffigurato come un gigante irsuto avente artigli da leone ed un volto mostruoso.

IGIGI - Dio babilonese dei Cieli, la regione ubicata al di sopra delle nuvole, ma, allo stesso tempo, questo termine è da intendersi anche come nome collettivo degli dèi che abitano sopra le nuvole stesse.

IMDUGUD - Versione sumerica degli dèi Anzû, Pazuzu e Zû, che aveva la tendenza a scatenare tempeste di pioggia e a trasformare queste ultime in vortici e forti raffiche di vento sbattendo le sue ali. Era particolarmente venerato in tutto il territorio circostante la città di Ur.

INANNA - Anche nota, poi, agli Assiri con il nome Ištar, dea sumerica della sensualità, della passione, della fertilità, dell'amore, delle prostitute e della guerra. Inanna venne strettamente identificata con la dea babilonese Ištar che, progressivamente nel tempo, assunse molte delle sue caratteristiche. La più popolare e la più amata tra tutte le divinità del pantheon sumerico, la dea Inanna occupa un notevole posto di rilievo in molte delle storie, dei racconti mitologici e degli inni più noti e più frequentemente copiati nel paese di Sumer (tra cui La Discesa di Inanna negli Inferi, Inanna e il Dio della Saggezza, Il Corteggiamento di Inanna e Dumuzi e L'Albero di Huluppu), e viene elencata tra le sette divinità principali del paese di Sumer assieme ad Anū, Enlil, Enki, Ninḫursaĝ, Nanna ed Utu. Il sovrano Sargon di Akkad (Sargon il Grande) invocava la dea Inanna per la protezione e per la vittoria sul campo di battaglia, ma anche come guida nelle decisioni e nei provvedimenti di natura politica, e sua figlia, Enḫeduanna, era la Sacerdotessa principale e più importante della dea Inanna presso la città di Uruk, nonchè compositrice di molti inni e canti a lei dedicati. Viene spesso raffigurata a cavallo di un leone e definita come "la Regina del Cielo". Sua sorella maggiore era la dea Ereškigal. Era la dea più importante, la divinità polìade e protettrice della città di Uruk, alla quale si dice abbia trasmesso i sacri `me' (leggi) che le erano state consegnati, durante un'ubriacatura, da parte del dio della saggezza, Enki. Molte delle composizioni a lei inerenti, la descrivono come dea estremamente sensuale, nubile e capace di "trasformare gli uomini in donne" con la passione. Era associata al pianeta Venere. Nel Mito di Etana viene menzionata come Innina e, in origine, veniva considerata come la sorella gemella di Utu (Šamaš), il dio del Sole.

IRKALLA - vedere EREŠKIGAL.

IRRA - Anche noto con il nome Erra, dio babilonese delle pestilenze e delle epidemie, della morte, della guerra e della distruzione, associato a Nergal, dio della morte. Irra era un demone molto astuto e molesto, responsabile di ogni sorta di miseria umana. Nell'Epopea di Irra (anche nota come Ira di Erra) egli si impadronisce della città di Babilonia in assenza del dio Marduk, portandola alla distruzione o, alternativamente, liberando la città di Babilonia dai suoi nemici, ma solo dopo aver "messo il mondo completamente sottosopra" attraverso un massacro dei giusti e degli ingiusti. Il testo dell'Epopea di Irra conobbe un'elevata e notevole popolarità presso la città di Babilonia. Sono state scoperte più copie di quest'opera che della più celebre Epopea di Gilgameš.

IŠARA - Dea mesopotamica del giuramento, nota come "Regina del Giudizio", veniva associata anche all'amore, alla guerra ed alla divinazione, e talvolta appare anche come dea-madre o divinità degli Inferi. Secondo lo studioso Jeremy Black era "più strettamente legata alla tradizione semitica che a quella sumerica" (110) e venne poi assimilata mediante sincretismo religioso alla dea Inanna. Veniva associata al dio Dagan.

IŠKUR - Dio sumerico del tempo meteorologico e delle tempeste, noto anche con i nomi Adad ed Addû, in alcuni racconti mitologici è anche il fratello gemello del dio Enki.

IŠTAR - Versione babilonese della dea sumerica Inanna, solo più sessualizzata. Nell'Epopea di Gilgameš, la dea Ištar cerca di sedurre il re Gilgameš, venendo però da lui respinta, elencandole i suoi numerosi difetti come amante incostante; di conseguenza la dea chiama a raccolta il Toro del Cielo per punire il sovrano (vedere INANNA).

The Queen of The Night Relief
Rilievo della Regina della Notte
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

IŠUM - Dio babilonese del fuoco.

KABTA - Dio sumerico del piccone, delle costruzioni e dei mattoni, è il fratello di Mušdamma, dio delle fondamenta e degli edifici, ed uno dei numerosi figli della dea Ninḫursaĝ.

KI - vedere NINḪURSAĜ.

KIŠAR - Dea babilonese della terra e della fertilità. Poiché, con riferimento al suo nome, `Ki' e `Šar', significano rispettivamente e complessivamente "l'intera terra", viene considerata come dea-madre tutelare della crescita e della fertilità sopra e sotto il suolo. In alcuni racconti mitologici è la madre del dio Anū e viene associata al dio Anšar (Cielo).

KITTU - Dio sumerico della giustizia, fratello del dio Mīšaru. In alcune fonti Mīšaru è il dio delle leggi e Kittu è il dio della giustizia, che segue all'applicazione delle leggi; in altre fonti, invece, entrambi sono divinità tutelari delle leggi e della giustizia (vedere MIŠARU).

KULITTA - Dea babilonese della musica che assiste la dea Ištar durante i suoi dolci e meravigliosi canti dedicati al suo amato, il dio Tammuz.

KULLA - Dio babilonese che restaurava i templi, anche noto come dio del mattone il quale, come gli dèi Kabta e Mušdamma, veniva invocato per la posa e la messa in opera delle fondamenta degli edifici, poi lodato ed esonerato al termine dei lavori edili stessi. Le tavolette cuneiformi del periodo accadico documentano, fornendoli, numerosi incantesimi per ottenere la benedizione del dio Kulla all'inizio di un progetto architettonico e per esonerarlo poi dal sito una volta terminata la costruzione, poiché si pensava che altrimenti la divinità potesse rimanere nelle vicinanze quando in realtà vi erano altri che necessitavano della sua presenza e che, inoltre, la sua presenza stessa potesse significare la necessità di procedere con la realizzazione di ulteriori costruzioni nel medesimo sito.

KULULLÛ - Nella mitologia assira, il termine veniva utilizzato come nome collectivo per indicare gli spiriti dell'acqua, gli spiriti primordiali dei ruscelli, dei torrenti, dei laghi e dei corsi d'acqua in genere.

KUSAG - Dio babilonese del culto e del sacro, protettore dei sacerdoti e del clero in genere. Kusag è il Capo-Sacerdote tra gli dèi, officiandone i riti.

KUR - Termine sumerico il cui significato corrisponde a "montagna" che, a seconda del contesto, può riferirsi all'elevata dimora degli dèi che risiedono al di sopra delle nuvole, oppure alla vasta distesa dell'Oltretomba, sotto la superficie terrestre.

LAḪAR - Dea sumerica delle greggi e del bestiame, assieme alla sorella, la dea Anšar, vennero entrambe originariamente create per nutrire e per adornare gli Anunnaki (vedere ANŠAR).

LAḪMU e LAḪAMU - Due tra le più antiche divinità babilonesi, il primo nato dall'unione tra il dio Absû e la dea Tiāmat, coloro dai quali nacquero tutte le altre divinità.

LAMA - Dea protettrice sumerica. Era nota agli Accadi con il nome Lamassu. Mentre nella sua identificazione con Lama, veniva rappresentata come una donna avente una lunga veste pieghettata, invece, nella sua identificazione con Lamassu, veniva raffigurata come un toro alato o un leone alato, con il volto o la testa di donna, e proteggeva i templi ed i palazzi dalle forze del caos e dai mali che da esse scaturiscono. L'iconografia di Lama si esprime principalmente sui sigilli cilindrici, e veniva ampiamente invocata dai devoti affinchè intercedesse presso gli dèi. Il suo nome significa "spirito protettore".

LAMAŠTU - Demone babilonese estremamente crudele, violento e nocivo nei confronti delle donne durante i periodi della gravidanza e del parto, arrivava addirittura a rubare i neonati alle loro madri durante il periodo dell'allattamento. La sua nemesis era il demone Pazuzu, spesso invocato proprio per proteggere le donne ed i bambini.

LAMASSU - Il celebre uomo-toro alato assiro le cui rappresentazioni scultoree adornavano i palazzi ed i templi per spaventare le forze del caos e del male. I Lamassu erano spiriti protettori che a volte venivano raffigurati come uomini-toro (più precisamente, con l'aspetto d'essere umano sopra la cintola e l'aspetto di un toro sotto la cintola) ma, più spesso, come tori dalla testa d'essere umano o come leone alati.

Shedu-Lamassu from the Palace of Tukulti-Ninurta I
Šēdu-Lamassu proveniente dal palazzo del sovrano Tukulti-Ninurta I
Gryffindor (Public Domain)

LUGALBANDA - Terzo re della città di Uruk, consorte della dea Ninsun e padre di Gilgameš. In alcuni tra i racconti mitologici più antichi viene descritto come eroe leggendario.

MAMMITUM - Conosciuta anche come Mamitu, dea accadica delle sorti e del destino. Secondo alcuni racconti mitologici, ella abitava nell'Oltretomba e si limitava ad inventare le sorti ed i destini degli esseri umani per proprio puro e semplice diletto, se non capriccio; ma qualunque sorte o destino avesse decretato si sarebbe poi avverato.

MARDUK - Re degli Dèi babilonese, il dio-eroe che sconfisse Tiāmat e le forze del caos, e che portò l'ordine nell'Universo, per il quale gli dèi e gli esseri umani collaborano insieme, cercando di mantenerlo. È il dio delle guarigioni, della giustizia, della compassione, del rinnovamento, della magia e dell'equità. Era conosciuto come il custode e mediatore di pace tra gli dèi, e veniva denominato, a questo proposito, "Pastore degli Dèi". Nell'Epopea di Irra, il dio Marduk lascia la città di Babilonia nelle mani del dio Nergal (Irra, Erra) che la distrugge in preda alla rabbia. Il dio Marduk era una delle divinità più popolari e permanenti nel tempo della Mesopotamia, e, infatti venne poi adottato dagli Assiri come figlio del loro dio supremo, Aššur.

MIŠARU - Dio sumerico della giustizia, delle leggi e delle regole, fratello del dio Kittu (vedere KITTU).

MUMMU - Dio babilonese degli artigiani. Il dio Ea è conosciuto come Ea Mummu nel suo ruolo di creatore degli esseri umani, e il termine `mummu' è da intendersi come `genio', cioè `sapiente'.

MUŠDAMMA - Dio sumerico delle fondamenta e delle costruzioni, fratello di Kabta (dio del piccone, delle costruzioni e dei mattoni) e uno dei figli della dea Ninḫursaĝ.

MUŠḪUŠŠU - Spirito protettore babilonese, raffigurato in modo molto evidente sulla Porta di Ištar presso la città di Babilonia, il cui nome si traduce in "Serpente Furioso". Il Mušḫuššu era una creatura avente le sembianze di un cane snello con corpo e coda squamosi, artigli da uccello, collo lungo, lingua biforcuta e corno sporgente. La divinità che controllava il Mušḫuššu era considerata come il dio supremo, e così molte tra le più antiche divinità vennero associate a questa creatura, fino a quando, alla fine, venne definitivamente ricollegato al dio Marduk.

MYLITTA - Dea assira della fertilità, della fecondità, della gravidanza, del parto, della maternità e della nascita.

NABU - Dio babilonese della scrittura e della saggezza, figlio del dio Marduk e nipote del dio della saggezza Enki (Ea). Il suo nome significa "l'Annunciatore", in riferimento alle sue capacità profetiche e al dono della scrittura. Era il dio protettore degli scribi e custodiva le Tavolette del Destino che legittimavano il sovrano dell'Universo (alternativamente identificato con Anū, Enlil o Marduk e, più tardi, Aššur). Viene raffigurato con in mano uno stilo e a cavallo, o seduto accanto ad un drago Mušḫuššu. Nabu era una delle divinità più importanti del pantheon mesopotamico e, senza di lui, non si sarebbe potuta celebrare la grande festa babilonese dell'Akītu, la festa del Nuovo Anno, in onore degli dèi ed in ringraziamento per il buon raccolto. Fu venerato per migliaia di anni e fu tra le poche divinità a sopravvivere dopo la caduta dell'Impero Neo-Assiro nel 612 a.C., circa, quando le statue e i templi di molti dèi vennero saccheggiati dalle forze nemiche dei popoli invasori. Viene spesso paragonato al dio Thoth degli Egizi, al dio Apollo dei Greci e al dio Mercurio dei Romani.

NAMMU - Dea sumerica del mare e degli abissi primordiali, dea-madre. V'è anche una dea babilonese avente lo stesso nome, quest'ultima associata alle acque dolci, tuttavia considerata come divinità minore.

NAMTAR - Dio-demone sumerico delle sorti e del destino inerenti la morte, anche noto come Araldo della Morte, associato alla dea Ereškigal. Egli consegna messaggi dall'Oltretomba fino ai regni superiori degli dèi. Era celebre per essere stato insultato dal dio Nergal durante il banchetto organizzato dagli dèi in cui Namtar rappresentava la dea Ereškigal in quanto lei non aveva potuto partecipare. Questo insulto fece sì che il dio Nergal si innamorasse di Ereškigal e vivesse per sempre accanto a lei nell'Oltretomba.

NANA - Dea-madre virginea, venne poi assimilata mediante sincretismo religioso alla dea Inanna.

NANĀJA - Dea sumerica dell'amore, del sesso e della guerra, venne poi assimilata mediante sincretismo religioso alla dea Inanna.

NANNA - Dio sumerico della Luna piena e della saggezza, padre della dea Inanna, in alcuni racconti mitologici e genitore, assieme alla sua consorte, la dea Ningal, di Utu/Šamaš, dio del Sole, ed anche noto con i nomi Nanna Su'en, Nannar e Sîn. Figlio del dio Enlil e della dea Ninlil, viene considerato una divinità importante nell'atto della Creazione. Il suo simbolo è la Luna crescente e veniva associato al potere del toro e del drago-leone. Reso celebre soprattutto grazie all'opera della poetessa e sacerdotessa Enḫeduanna. Nanna è una delle più antiche divinità del pantheon mesopotamico e viene menzionato per la prima volta agli albori della scrittura presso il paese di Sumer, attorno al 3500 a.C.

NANIBGAL - Dea minore, consorte di Ennugi, dio delle dighe e dei canali. Viene spesso associata alla dea Nisaba (Nidaba) in qualità di custode dei conti/registri.

NANŠE - Dea sumerica della giustizia sociale che vegliava e che si prendeva cura degli orfani e delle vedove. Si occupava anche dell'equità, dell'acqua dolce, degli uccelli e dei pesci, della fertilità e favoriva i profeti, dando loro la capacità di interpretare i sogni. Era anche conosciuta come la Signora dei Magazzini e, in tale veste, controllava che i pesi e le misure fossero corretti. Il suo consorte era Haia, dio dei magazzini. Era abile nell'interpretare i sogni e, in un celebre racconto mitologico, il pio re Gudea consulta la dea in merito ad un sogno inerente il momento propizio per costruire un tempio.

NEDU - Dio babilonese, guardiano delle Porte degli Inferi.

NERGAL - Anche noto con il nome Erra/Irra, dio sumerico della guerra, delle pestilenze, della distruzione, della morte e degli Inferi essendone co-reggente assieme alla dea Ereškigal, ma originariamente associato a Šamaš, dio del Sole e divinità solare. Il suo centro di culto era presso la città di Kutha, dove era conosciuto inizialmente come Meslamtaea, dio agricolo associato al calore del Sole, però, nei suoi aspetti più negativi. Si pensava che l'intensità del Sole estivo (o del Sole a mezzogiorno) fosse causata dalla furia di Meslamtaea, che passò da dio regionale a dio universale associato agli aspetti più negativi della vita. Il dio Nergal è noto soprattutto per aver insultato il dio Namtar, rappresentante della dea Ereškigal al banchetto degli dèi, e per aver dovuto poi fare ammenda con lei, dando origine alla loro storia d'amore ed infine al suo trasferimento nell'Oltretomba per vivere per sempre assieme a lei. In alcuni racconti mitologici gli viene attribuita la creazione degli esseri umani e negli incantesimi viene invocato come protettore per la sua grande forza. Esattamente come il dio Erra, viene reso celebre grazie all'opera L'Ira di Erra, in cui distrugge Babilonia senza motivo.

NETI - Dio sumerico, scriba e guardiano delle Porte degli Inferi. Neti ricopre un ruolo di primo piano nel poema della Discesa di Inanna negli Inferi.

NIDABA - Dea sumerica della scrittura e dell'astrologia.

NIN-AGAL - Dio babilonese della forgia e protettore dei fabbri.

NINAZU - Dio babilonese delle guarigioni, figlio della dea Gula, veniva associato ai serpenti (simboli di trasformazione) ed agli Inferi (transizione). Teneva in mano un bastone di serpenti intrecciati, che poi venne mutuato sia dagli Egizi sia dai Greci, e che oggi viene riconosciuto come il Caduceo, simbolo di Ippocrate, padre fondatore della medicina.

NINGAL - Dea sumerica della fertilità associata al Sole, madre di Utu/Šamaš, lo stesso dio del Sole, e moglie/consorte di Nanna, dio della Luna. Il suo nome significa "Grande Signora".

NINGIŠZIDA - Dio sumerico degli Inferi, alternativamente figlio della dea Ereškigal e del dio Gugullana o di Anū, dio del Cielo. Il suo simbolo era il serpente Bašmu intrecciato attorno ad un bastone, molto simile al successivo Caduceo del dio greco Hermes. Era conosciuto come il "Signore dell'Albero Buono" e veniva associato alla protezione ed alla fertilità. Conosciuto anche come Gišida, con questo nome compare, assieme a Tammuz, come figura di dio morente che risorge ciclicamente e che sorveglia le Porte degli Dèi nel Mito di Adapa (vedere GIŠIDA).

NINGIZZIA - Guardiano babilonese delle Porte del Cielo che veglia sulla porta orientale, la più importante, perché è la porta del mattino.

NINḪURSAĜ - Dea-madre sumerica, dea della fertilità, della natura e della vita sulla Terra. Il suo nome si traduce con "Signora della Montagna" ed era conosciuta come "Madre degli Dèi". In origine, era una dea molto popolare, le cui caratteristiche vennero poi assunte da altre divinità. È anche nota con i nomi Belet-Ili, Damgalnuna, Ki, Nintu, Aruru, Ninmah, Mamma e Mami. Ninḫursaĝ compare in molti tra i più popolari racconti mitologici mesopotamici, nei quali viene sempre associata alla vita, alla fertilità, alla crescita ed alla trasformazione. Il suo compito principale era quello di prendersi cura delle donne e dei bambini, in particolar modo, delle donne incinte, delle bambine piccole e dei bambini piccoli. Vegliava su una bambina e/o su un bambino a partire dal concepimento, poi durante tutto il periodo di gestazione, e infine, dopo la nascita, le/gli forniva il cibo. Come tutte le divinità femminili mesopotamiche, Ninḫursaĝ subì poi una perdita in termini di status e di considerazione durante il regno di Hammurabi di Babilonia (1792-1750 a.C., circa), e alla fine fu sostituita come potere supremo da divinità unicamente maschili.

NIN-ILDU - Dio babilonese della carpenteria e protettore dei carpentieri.

NINKASI - Dea sumerica dell'alcol, della birra e della produzione della birra, protettrice dei birrai. Si dice che producesse ogni giorno una partita di birra fresca con gli ingredienti migliori. Una delle opere più famose che la riguardano è l'Inno a Ninkasi, risalente al XIX secolo a.C., circa, che è sia un omaggio alla dea, sia una ricetta per la produzione della birra. Conosciuta anche con il nome Ninkar.

NINLIL - Dea sumerica dell'aria, "la Signora dell'Aria", il cui nome originario era Sud fino a quando non si sposò con il dio Enlil. In un'altra versione del racconto mitologico, il dio Enlil seduce la dea Ninlil, venendo poi relegato nell'Oltretomba. La dea Ninlil lo segue e partorisce poi Nanna, dea della Luna, Nergal, dio della guerra e della morte, Ninazu dio degli Inferi, delle guarigioni e degli incantesimi, ed Enbilulu, dio dei fiumi e dei canali. Queste divinità risalgono dall'Oltretomba sino alla Terra e al Cielo, secondo il motivo del mito della fertilità inerente una divinità che muore e che poi risorge ciclicamente. L'omonima dea babilonese deriva da questa divinità sumerica, originariamente introdotta e venerata dagli Accadi.

NINŠAR - Dea sumerica della nascita e della terra sassosa la quale, assieme al fratello Enšar, circonda la Terra per creare l'Orizzonte.

NINŠUBUR - Dea sumerica dell'Est, era amica, confidente, difenditrice, consigliera e compagna di viaggio della dea Inanna. La dea Ninšubur occupa un ruolo di primo piano in molte delle narrazioni inerenti la dea Inanna. Nel poema Inanna e il Dio della Saggezza protegge la dea e i sacri me, e nella Discesa di Inanna è l'amica fedele della dea protagonista che trova aiuto per liberarla dagli Inferi. Un dio minore accadico con lo stesso nome (anche se spesso reso con Ninsubur) appare in alcuni racconti mitologici come ministro del dio Anū. Questa divinità maschile sostituisce infine la dea precedente nei periodi neo-assiro e neo-babilonese, assumendo il ruolo di guardiano.

NINSUBUR - Anche noto con il nome Il-abrat, ministro del dio Anū, assimilato poi a Papsukkel, ministro dell'assemblea generale degli dèi.

NINSUN - Dea-madre sumerica, nota soprattutto per essere la madre di Gilgameš. Era molto saggia ed abile nell'interpretare i sogni. Il suo nome viene tradotto come "Vacca del Recinto Selvaggio" o, in alternativa, "Grande Signora".

NINURTA - Dio sumerico della guerra e del Vento del Sud, figlio irascibile del dio Enlil e della dea Ninḫursaĝ, noto soprattutto per aver recuperato le Tavolette del Destino per il dio Enki, dopo che gli erano state rubate da Anzû. Ninurta veniva rappresentato come un dio feroce ed agguerrito che utilizzava più i muscoli che il cervello. In uno dei più antichi racconti mitologici, sua madre tenta di ucciderlo scagliandogli addosso delle pietre. Quando le pietre non riescono a danneggiare minimamente il dio Ninurta, la dea Ninḫursaĝ toglie loro la forza vitale, rendendole così pietre morte. Le rocce che in precedenza rifiutarono l'ordine di essere scagliate ed utilizzate come armi da parte della dea Ninḫursaĝ, vennero premiate dal dio Ninurta e trasformate in gemme preziose. L'omonimo dio babilonese deriva da questa divinità sumerica. Solitamente viene raffigurato come un arciere in piedi o in corsa sul dorso di un mostro, con il corpo di un leone e la coda di uno scorpione.

NIRAH - Dio-serpente sumerico e protettore dei serpenti.

NISABA - Anche nota con i nomi Nidaba e Nanibgal, originariamente era la dea sumerica dei semi, dei cereali in genere e delle erbe, specialmente delle robuste canne che crescevano nei canali e che gli scribi utilizzavano per scrivere. Di conseguenza, Nisaba divenne la dea protettrice della scrittura, degli scribi e, in particolar modo, della contabilità. La sua importanza crebbe fino a diventare la dea della scrittura e scriba stessa degli dèi. Da questo momento in avanti venne riconosciuta anche come madre della dea Ninlil (Sud), moglie di Enlil, dio supremo del Cielo. Nel 2000 a.C., circa, nel paese di Sumer furono istituite scuole in suo nome, e la dea venne ampiamente elogiata con inni ed iscrizioni. Perse il suo status durante il regno di Hammurabi di Babilonia (1792-1750 a.C., circa), quando fu sostituita da Nabu come dio della scrittura. In seguito, viene talvolta descritta come moglie del dio Nabu.

NUSKU - Dio babilonese del fuoco, sia celeste che terrestre, protettore della civiltà umana che non avrebbe potuto prosperare senza il fuoco.

PAPSUKKEL - Anche noto con il nome Papsukkal, è il ministro sumerico degli dèi, a sua volta associato al dio accadico Ninšubur, ministro del dio Anū, il Re degli Dèi. Viene rappresentato come un uomo barbuto che indossa una tunica ed un berretto cornuto, reggendo tra le mani un bastone.

PAZUZU - Demone sumerico incaricato di proteggere gli esseri umani dalle pestilenze e dalle forze del male. Veniva invocato soprattutto per proteggere le donne incinte ed i neonati dalle intenzioni della malvagia Lamaštu, demone. Pur essendo generalmente considerato una creatura divina benevola, è allo stesso tempo la personificazione del Vento del Sud e del Vento di Sud-Est che portano pestilenze e malattie.

POPOLO DEGLI SCORPIONI - Nei racconti mitologici sumerici e babilonesi, il Popolo degli Scorpioni era potente alleato e servitore del dio del Sole, Utu (Šamaš). I suoi abitanti avevano la testa, le braccia ed il busto d'essere umano, ma sotto la cintola erano simili ad un uccello (a volte con gambe d'essere umano, a volte invece con gambe d'uccello) ed una coda di scorpione. I popoli della Mesopotamia invocavano il Popolo degli Scorpioni come potente protezione contro il male e le forze del caos. Nell'Epopea di Gilgameš, la coppia di scorpioni, formata dall'Uomo-Scorpione e dalla Donna-Scorpione, sorveglia la grande Porta della Montagna dove sorge il Sole, ed entrambi vengono descritti come creature "terrificanti".

QINGU - Anche anche con il nome Kingu, consorte della dea Tiāmat, nonchè suo alleato e difensore durante la lotta contro tutte le altre divinità minori: infatti, egli rubò le Tavolette del Destino per utilizzarle come pettorale durante lo scontro. Dopo la sua morte sul campo di battaglia, il suo sangue e le sue carni vennero utilizzati per la creazione degli esseri umani.

RAMMAN - Dio accadico e sumerico delle tempeste associato al dio Adad ed alla dea Nintur, viene menzionato nell'Epopea di Gilgameš ed è anche noto e con il nome Rimmon.

REGINA DELLA NOTTE - Rilievo in terracotta (noto come Rilievo Burney) collocabile cronologicamente tra 1792-1750 a.C., circa, e raffigurante una dea babilonese la cui identità non è stata ancora chiaramente definita. È stata identificata sia con la dea Ištar/Inanna sia con la dea Ereškigal, oltre che con la demone Lilitu/Lilith/Lilit/Lilis. Viene raffigurata come una donna nuda ed alata che regge tra le mani un listello e degli anelli (o una corda) - considerati come simboli di potere e giustizia -, stante su due leoni ed affiancata da due gufi. Poiché le sue ali sono rivolte verso il basso, ne viene anche proposta un'associazione con gli Inferi ed alla dea Ereškigal, ma nessun racconto mitologico collega questa dea con i gufi. In genere, nell'iconografia mesopotamica, la rappresentazione di una donna stante o in groppa ad un leone viene associata alla dea Inanna/Ištar, così come gli anelli ed il listello del potere, ma mai vengono notate delle ali per questa divinità, e non vi sono neppure dei collegamenti con i gufi. Liltu, che causava angoscia alle donne incinte rendendole sterili o, quantomeno, rendendo loro assai difficile e doloroso il parto, veniva strettamente associata ai gufi, ma non alle ali, ai leoni, al listello ed agli anelli del potere. Tuttora, la vera ed esatta identità della Regina della Notte rimane quindi sconosciuta.

The Queen of the Night Reconstruction
Ricostruzione del rilievo della Regina della Notte
Trustees of the British Museum (Copyright)

ŠAKKAN - Dio sumerico del bestiame, incaricato di proteggere gli animali domestici e selvatici. Era responsabile della fertilità degli animali in libertà e veniva spesso raffigurato come un pastore. In accadico era conosciuto come Šumuqan. Sia nell'Epopea di Gilgameš sia nel poema sumerico della Morte di Gilgameš, Šakkan/Šumuqan viene menzionato in correlazione con l'Oltretomba.

SEBITTI - Nell'antica tradizione culturale e religiosa babilonesi, i Sebitti erano sette divinità guerriere minori, talvolta associate agli Anunnaki , gli dèi degli Inferi, che seguivano il demone Irra in battaglia. I Sebitti non erano associati ad alcuna delle divinità principali, ma sembra che fossero ricollegati, in particolar modo, al dio Nergal. Vengono anche assimilati alle Pleiadi.

ŠAMAŠ - Dio accadico del Sole, identificato con il precedente dio solare sumerico Utu, anche noto con il nome Babbar. Šamaš era il dio della giustizia suprema e veniva spesso invocato per la protezione dei viaggiatori, dei mercanti, dei soldati e dei marinai. Viene spesso raffigurato con in mano una lama con la quale si fa strada tra le montagne ogni mattina all'alba. Nelle sue funzioni di protettore viene anche rappresentato su una barca (per i marinai), su un carro (per i soldati) o a cavallo (per i viaggiatori ed i mercanti). La sua consorte era Aya (anche Aja o Šherida, in sumerico), la dea dell'alba.

ŠARA - Dio minore della guerra nella mitologia babilonese, figlio del dio Anū e della dea Ištar.

ŠERIDA - Antica dea-madre sumerica, dispensatrice e sostenitrice della luce e della vita. Una delle divinità più antiche della Mesopotamia, originariamente era una delle divinità principali e più importanti che, con il tempo, assunse un ruolo subordinato come consorte del dio del Sole, Utu. In questa veste era conosciuta dagli Accadi e dai Babilonesi come Aja (o Aya), la dea dell'alba.

ŠULPAE - Dio mesopotamico delle festività, dei banchetti, dei divertimenti, dei piaceri e dei momenti di gioia, talvolta considerato consorte della dea Ninḫursaĝ.

ŠUTU - Dio sumerico delle malattie e delle sofferenze fisiche e psicologiche da esse derivate, personificazione del Vento del Sud.

ŠIDURI - Divinità taverniera la quale, nell'Epopea di Gilgameš, consiglia all'eroe di abbandonare la propria ricerca dell'immortalità e di godersi semplicemente la vita. Si ritiene che ella simboleggi le distrazioni della vita da questioni più importanti. Tuttavia, Gilgameš ignora il suo consiglio e lei stessa lo guida al cospetto del dio Utnapištim .

SILILI - Dea babilonese dei cavalli, anche nota come la "Divina Giumenta", la madre di tutti i cavalli.

SÎN - Dio babilonese della Luna, antecedentemente noto ai Sumeri con il nome Nanna (ma viene anche chiamato Su'en, Nanna-Su'en, Nannar). Sîn veniva associato alla fertilità delle donne e degli animali in genere, e viene raffigurato come un uomo stante che regge una luna crescente.

ŠUMUGAN - Dio sumerico tutelare delle radure sconfinate e protettore degli animali che vivono in esse.

ŠUMUQAN - Versione accadica e babilonese del dio Šakkan.

TAMMUZ - Versione babilonese del dio sumerico Dumuzi che impersonifica la vegetazione essendo, inoltre, divinità che muore e che risorge ciclicamente. Insieme a Gišida, anch'egli un dio che muore e che risorge ciclicamente, ha il compito di custodire le Porte degli dèi nel Mito di Adapa.

TAVOLETTE DEL DESTINO - Gli oggetti sacri che legittimavano il dominio del dio supremo e che conferivano al rispettivo proprietario il potere di determinare il destino del mondo. Furono rubate al dio Enlil dall'uccello Anzû, che invece avrebbe dovuto custodirle, e vennero infine recuperate dal dio Ninurta. Nell'Enūma Eliš vengono consegnate al dio Qingu dalla dea Tiāmat, e da questi, infine trasmesse, dopo la morte, al dio Marduk.

TIĀMAT - Dea-madre primordiale della Mesopotamia, madre degli dèi, consorte del dio Apsû, appariva sotto le sembianze di un drago. Fu sconfitta in battaglia e uccisa dal dio Marduk. Dopo la sua morte, i fiumi Tigri ed Eufrate sfociano dai suoi occhi. La sua storia viene narrata nel mito babilonese della Creazione, l'Enūma Eliš. La dea Tiāmat era considerata come acqua salata ed il dio Apsû come acqua dolce; dalla loro unione nacquero tutte le altre divinità.

TORO DEL CIELO - Conosciuto anche come Gugalanna, il Toro del Cielo era il consorte della Regina degli Inferi, la dea Ereškigal, ed era controllato dal Signore del Cielo, il dio Anū. Nell'Epopea di Gilgameš, la dea Ištar, respinta da Gilgameš, chiede al dio Anū di liberare il Toro del Cielo per scatenare il caos nel regno di Gilgameš come punizione. Il Toro del Cielo viene ucciso da Gilgameš ed Enkidu e, per questo atto, viene decretata la morte di Enkidu. Nel poema della Discesa di Inanna negli Inferi, la dea del Cielo scende nell'Oltretomba per rendere omaggio alla sorella, la dea Ereškigal, dopo la morte del consorte.

UMMÂNÙ - In tutta la Mesopotamia, gli Ummânù erano conosciuti come i sommi scribi dei poemi epici (tra i quali, in particolar modo, l'Enūma Eliš, il Mito di Etana, l'Epopea di Gilgameš). Venivano anche considerati come esperti astrologi. Inoltre, il termine Ummânù non si riferisce soltanto agli scribi, ma anche a ciò che gli stessi hanno redatto per iscritto: ad esempio, il Capo degli Scribi al servizio di un re (come, ad esempio, Sargon di Akkad o Assurbanipal) aveva il compito principale di registrare le gloriose conquiste del sovrano e, dall'anno 640 a.C., circa, gli Ummânù scritti venivano considerati documenti così importanti tanto da essere inclusi nelle Liste dei Re.

UMUNMUTAMKAG - Dio babilonese delle offerte e delle celebrazioni religiose, intermediario tra gli esseri umani e gli dèi. Aveva il compito principale di presentare le offerte sacrificali al cospetto degli dèi in modo gradevole ed appropriato.

UOMO-TORO - Nella mitologia sumerica, demone che opera a stretto contatto con gli esseri umani e gli dèi per tenere a bada le forze del caos. Viene raffigurato come un essere umano sopra la cintola e come un toro sotto la cintola.

URŠANABI - Il barcaiolo che nell'Epopea di Gilgameš traghetta il protagonista attraverso le acque della morte fino alla terra di Dilmun (il Paradiso) dove vive l'immortale Utnapištim. Uršanabi, portando Gilgameš presso Dilmun, infrange le leggi eterne che regolano il suo ruolo di traghettatore e, alla fine dell'epopea, torna con lui presso la città di Uruk.

UŠMU - Dio messaggero accadico al servizio del dio Ea (noto ai Sumeri anche come Enki). Era una divinità bifronte (a rappresentare il suo continuo andirivieni per le numerose commissioni affidategli), raffigurato come un uomo che presenta un uomo-uccello al cospetto del dio Ea.

UTNAPIŠTIM - Nell'Epopea di Gilgameš, l'uomo saggio e pio che viene avvertito dal dio Ea dell'imminente diluvio universale e che, assieme alla moglie ed al "Seme della Vita", costruisce un'arca, sopravvivendo così al diluvio stesso. Dopo il Grande Diluvio, lui e sua moglie ottengono l'immortalità dagli dèi, abitando presso il [paese] Lontano, "alla foce dei fiumi" (anche Utnapištim stesso viene significativamente chiamato "il Lontano"). Ai Sumeri era anche noto con il nome Ziusudra e viene menzionato per la prima volta nell'Epopea di Atraḫasis proprio con questo nome. "Utnapištim" viene tradotto letteralmente come "Colui che vide la Vita", poiché è l'unico uomo a sopravvivere al Grande Diluvio. Infine, a riguardo, sono state notate molte similitudini tra la storia del diluvio mesopotamico, molto più antica, ed il racconto biblico di Noè, nel libro della Genesi.

UTTU - Dea-ragno sumerica. Era la protettrice dei tessitori, dei sarti, della filatura, della tessitura e degli indumenti, figlia del dio Enki e della dea Ninkurra. È nota soprattutto per il suo ruolo nel racconto mitologico di Enki e Ninḫursaĝ, in cui denuncia alla dea-madre la violenza subita da parte del dio Enki, chiedendole di rimuovere il seme del dio dal suo corpo, fecondando così la terra e dando vita alle prime otto piante ed alberi.

UTU - Anche noto con i nomi Šamaš e Babbar, dio sumerico del Sole e della giustizia, una delle più antiche divinità del pantheon mesopotamico, risalente attorno alla metà del IV millennio a.C. (vedere ŠAMAŠ).

WE-LLU - Spesso reso con "We-ila", altro nome con cui è noto e venerato il dio Geštu, colui che sacrifica se stesso per creare e salvare l'intera umanità.

ZABABA - Dio accadico della guerra. Era uno dei numerosi amanti della dea Inanna/Ištar.

ZAKAR - Dio babilonese dei sogni. Nella cultura e tradizione mesopotamiche, i sogni venivano considerati come messaggi provenienti dagli dèi. Infatti, uno tra i principali compiti e responsabilità del dio Zakar v'era quello di recapitare tali messaggi presso i destinatari corretti. Era noto ai Sumeri con il nome Zaqar.

ZALTU - Dea babilonese della discordia. Viene associata alla dea Ištar, personificandone il lato più oscuro e distruttivo.

ZARPANIT(U) - Anche nota con i nomi Sarpanit e Ṣarpānītum, la più antica dea sumerica e babilonese della fertilità, incaricata di rifornire con essa l'intero Universo. Anche nota con il nome Beltia ("Mia Signora"), assieme alle sue caratteristiche, venne poi assimilata mediante sincretismo religioso alla dea Inanna/Ištar. Talvolta era considerata come la consorte del dio Marduk.

ZÛ - Versione accadica del dio Anzû/Imdugud, l'uccello delle tempeste che ruba le Tavolette del Destino al dio Enlil.

Info traduttore

Elisa Mion
Archeologa, sin da bambina prova sincero e crescente interesse e fascino (se non vero e proprio Amore!) per le Civiltà, la Storia e l'Archeologia del Vicino Oriente antico. Nel 2022 si è laureata con lode in Archeologia del Vicino Oriente antico discutendo una tesi incentrata su Ninive (Iraq).

Info autore

Joshua J. Mark
Scrittore freelance ed ex Professore part-time di Filosofia presso il Marist College (New York), Joshua J. Mark ha vissuto in Grecia ed in Germania, ed ha viaggiato in Egitto. Ha insegnato storia, scrittura, letteratura e filosofia all'Università.

Cita questo lavoro

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Mark, J. J. (2011, febbraio 25). Il Pantheon della Mesopotamia [The Mesopotamian Pantheon]. (E. Mion, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/2-221/il-pantheon-della-mesopotamia/

Stile CHICAGO

Mark, Joshua J.. "Il Pantheon della Mesopotamia." Tradotto da Elisa Mion. World History Encyclopedia. Modificato il febbraio 25, 2011. https://www.worldhistory.org/trans/it/2-221/il-pantheon-della-mesopotamia/.

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Mark, Joshua J.. "Il Pantheon della Mesopotamia." Tradotto da Elisa Mion. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 25 feb 2011. Web. 08 ott 2024.