La Stele di Rosetta

Definizione

Mark Cartwright
da , tradotto da Medea Santonocito
pubblicato il
Disponibile in altre lingue: Inglese, Azerbaigian, Francese, Persiano, Spagnolo, Turco
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Rosetta Stone (by Trustees of the British Museum, Copyright)
La Stele di Rosetta
Trustees of the British Museum (Copyright)

La Stele di Rosetta è una stele in granodiorite di colore grigio rosato, risalente al 196 a.C., su cui è inscritto un decreto sacerdotale riguardante il re d'Egitto Tolomeo V. Il testo è presente in tre versioni: in caratteri geroglifici, in demotico e in greco - un fattore che è stato fondamentale per decifrare gli antichi geroglifici egizi. La Stele di Rosetta è oggi esposta al British Museum di Londra.

Il ritrovamento

La Stele di Rosetta venne scoperta da Pierre François Xavier Bouchard nel 1799 nei pressi di Fort Saint Julien el-Rashid (Rosetta), nel Delta del Nilo. Bouchard era un ufficiale del corpo ingegneri al seguito dell'esercito napoleonico, e fu colui che estrasse la stele da un vecchio muro che sarebbe stato demolito durante i lavori di costruzione a Fort Julien. Il comandante di Bouchard, il generale Menou, capì l'importanza del ritrovamento e inviò la stele ad Alessandria. Vennero eseguiti dei calchi e delle copie, ma l'originale fu in seguito sequestrato dal generale britannico Tomkins Turner. Fu così che il reperto trovò infine la sua collocazione definitiva al British Museum di Londra.

Molti rinomati studiosi internazionali si cimentarono nell'impresa di decifrare i geroglifici con l'aiuto della Stele di Rosetta. Tuttavia, il primo a indentificare alcuni caratteri riferiti a Tolomeo V Epifane (205-180 a.C.) fu l'inglese Thomas Young, che comprese anche in quale direzione andassero letti i simboli. Ciò nonostante, fu nei primi anni Venti del XIX secolo che il testo in lingua egizia venne decifrato completamente ad opera di Jean-François Champollion, il quale scoprì che i geroglifici erano in realtà un misto di simboli alfabetici, determinativi e sillabici. In tal modo, l'importanza e il valore degli antichi geroglifici egizi vennero riportati alla luce a distanza di 1.600 anni.

Caratteristiche

l'inscrizione sulla stele comprende un testo in geroglifico di 14 righe, un testo in demotico di 32 e un testo in greco di 54.

La Stele di Rosetta è una lastra di pietra che misura 112,3 x 75,7 cm, con uno spessore di 28,4 cm. L'inscrizione sulla Stele di Rosetta comprende un testo in geroglifico di 14 righe, un testo in demotico di 32 linee e un testo in greco di 54. Siccome alcune porzioni della stele sono mancanti - in particolare i due angoli superiori e l'angolo in basso a destra - nessuna delle tre inscrizioni è completa. I geroglifici erano i simboli usati dai sacerdoti egizi, mentre i caratteri demotici erano quelli comunemente impiegati e il greco veniva utilizzato in ambito amministrativo. Le tre versioni del testo sono riferite a un decreto approvato da un consiglio sacerdotale di Menfi, nel quale si proclama il culto del re Tolomeo V Epifane, faraone d'Egitto, a distanza di un anno dalla sua incoronazione.

Rosetta Stone Detail, Hieroglyphic Text
Stele di Rosetta, dettaglio del testo geroglifico
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

Il testo sulla Stele di Rosetta

L'inscrizione comincia con un lungo elogio dei successi e del buon governo di Tolomeo V. Ci viene detto di come il faraone avesse portato prosperità all'Egitto, di come avesse investito una gran quantità di soldi in templi - sia per costruirne di nuovi che per restaurare quelli già esistenti - e avesse fornito cereali alla popolazione. Le tasse vennero ridotte o eliminate, e molti prigionieri che in precedenza erano stati considerati nemici dello stato vennero liberati durante il suo regno. Il sovrano riuscì inoltre a respingere i rivali dell'Egitto e, a tal proposito, viene menzionata una specifica operazione contro una fortezza nemica, la caduta della quale fu dovuta al bloccaggio dei canali che rifornivano d'acqua la città. Per onorare tali imprese, in ogni tempio si sarebbe dovuta erigere una statua del faraone ornata di dieci diademi d'oro e intitolata "Tolomeo il Difensore dell'Egitto"; i sacerdoti avrebbero dovuto prendersi cura della statua tre volte al giorno. Il faraone veniva così considerato come il dio Tolomeo Epifane Eucaristo, amato da Ptah. L'anniversario della nascita del sovrano e quello della sua incoronazione sarebbero stati celebrati con libagioni, sacrifici e banchetti e, allo stesso modo, il diciassettesimo e l'ultimo giorno di ogni mese sarebbero stati giorni di festa in onore del grande re: Tolomeo V, colui che era amato dagli dèi. Il testo si conclude affermando che tale decreto andava inscritto su pietra in tre versioni - una sacra, una documentale e una in greco - e che le stele avrebbero dovuto essere poste in tutti i templi a fianco della statua di questo potente sovrano, che vivrà in eterno.

Bibliografia

Info traduttore

Medea Santonocito
Traduttrice con uno spiccato interesse per la storia e il patrimonio culturale, ha lavorato per diversi enti e associazioni culturali. Nel tempo libero scrive articoli online di vario argomento. Attualmente risiede in Scozia.

Info autore

Mark Cartwright
Mark è ricercatore, storico e scrittore. Formatosi in filosofia politica, si interessa di arte, architettura e di storia globale delle idee. È direttore editoriale della World History Encyclopedia.

Cita questo lavoro

Stile APA

Cartwright, M. (2014, gennaio 03). La Stele di Rosetta [Rosetta Stone]. (M. Santonocito, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-12408/la-stele-di-rosetta/

Stile CHICAGO

Cartwright, Mark. "La Stele di Rosetta." Tradotto da Medea Santonocito. World History Encyclopedia. Modificato il gennaio 03, 2014. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-12408/la-stele-di-rosetta/.

Stile MLA

Cartwright, Mark. "La Stele di Rosetta." Tradotto da Medea Santonocito. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 03 gen 2014. Web. 03 ott 2024.